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NUOVI MUSEI - MARIONETTE E BURATTINI RARI IN VETRINA A BUDRIO

PRESENTAZIONE - Progetto Museo dei Burattini di Budrio


ATTESTATI DI STIMA - Franca Rame e Dario Fo' - Institue International de la Marionnette - Charleville Mézières - France

 

Tesori da teste di legno

BUDRIO (Bologna) - Quando l'ultimo dei visitatori se n'è andato, le luci si sono spente e nella casina del '400 regna il silenzio, marionette e burattini tornano protagonisti sulle tavole dell'antico teatrino di Vittorio Emanuele II. Arlecchino Batoccio racconta dei giorni nei quali, nella baracca di Dante Labia in piazza San Marco, insegnava l'arte della commedia a Carlo Goldoni. Non si cura del Diavolo Zoppo che lo interrompe con gemiti e grida per rubargli la scena. E sa che nemmeno il Vampiro dei Colla, nonostante proceda nell'ombra coprendosi con il mantello e digrignando gli aguzzi dentoni, può fermare un autentico Zanni.

Solo lo Scheletro, quell'antico mucchietto di ossa firmato da Pio Rame che avanzava con sinistro fragore, continua a terrorizzarlo. Ma chi gli fa battere il cuore d'amore è sempre e solo lei, l'enigmatica Madama Butterfly, che muovendo il ventaglio diffonde nell'aria un'inebriante profumo.

Una storia non scritta, come le tante che popolano il Museo dei Burattini di Budrio. Qui si sognano le mille avventure che quei volti, immobili e vivissimi, raccontano.

Un viaggio da affrontare con la fantasia, la stessa che vent'anni fa spinse Vittorio Zanella a intraprendere un lungo cammino, iniziato nella bottega del grande Otello Sarzi, e che l'avrebbe portato non solo a far nascere una sua compagnia (il Teatrino dell'Es) ma anche ad acquisire, raccogliere, curare 1.250 pezzi fra burattini, marionette, teatri, copioni e curiosità varie. Ora la sua collezione, che si è andata arricchendo grazie anche alla passione condivisa dalla moglie Rita Pasqualini, ha una propria casa, nel cuore di Budrio. Un'antica, piccola dimora su due piani, splendida testimonianza del borgo medievale, che ogni settimana (la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e la mattina della prima domenica del mese dalle 10 alle 12) riapre al pubblico per far ammirare i pezzi raccolti fino ad oggi.

Tra questi l'Arlecchino Batoccio (risalente alla prima metà del '700), il Diavolo Zoppo (1773), lo Scheletro di Pio Rame (nonno di Franca Rame), il Vampiro della famiglia Colla, ma anche uno straordinario Carlo Magno Imperatore di Pietro Datelin (1567-1671). Non mancano ovviamente Fagiolino, Sandrone e tutti i personaggi della tradizione emiliana: spiccano i burattini di Augusto Galli (il papà di Sganapino Posapiano Magnazza), quelli di Emilio Frabboni, di Francesco Campogalliani e di Giulio Preti, nonché i testi originali di Filippo e Angelo Cuccoli. Una sezione del piccolo museo è dedicata anche alle marionette, ai burattini e ai teatrini in versione giocattolo. In bacheca primeggiano le piccole marionette prodotte dalla famiglia di Gerardo Bonini, un ingegnere che nel 1874 abbandonò il proprio lavoro per dedicarsi alla produzione di giocattoli. Tra tanti piccoli capolavori spicca il teatrino dei Savoia, gioco prediletto da Vittorio Emanuele II nella prima metà dell'800. La coppia Zanella-Pasqualini realizza anche spettacoli utilizzando i propri "gioielli". È il caso della Grande favola delle marionette, dove i diversi personaggi del museo si animano per raccontare la loro storia. Una storia che continua.


       
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