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Museo

I Burattini

Le Marionette

I Pupi area Siciliana e Napoletana, libri, documenti e materiali esteri

Inaugurazione Mostra "Le scene dipinte"
 

Fotografie di Roberto Serra

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"C'ERA UNA VOLTA UN PEZZO DI LEGNO"


I BURATTINI

In data 15/12/2000 i coniugi Zanella/Pasqualini presentano alla stampa il catalogo del Museo del Burattino -tiratura 1000 copie- curato da Vittorio Zanella e Rita Pasqualini, coordinamento editoriale ABACUS (Servizi Museali); Enti Promotori: Comune di Budrio, Provincia di Bologna, Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna nella figura dell'Assessore Marco Dott. Maciantelli, Comune di Cento e "Bologna 2000" Città Europea della Cultura. Il progetto grafico del restauro e dell'assetto museografico della Casina del '400 (sede del Museo) di via Mentana numero 19 è stato affidato all'Architetto Antonio Nicoli.

In data 16/12/2000 alle ore 17.00 viene inaugurato il Museo del Burattino collezione museale Zanella/Pasqualini presso la Casina del '400 in via Mentana n. 19 a Budrio (Bo).
Per la richiesta di informazioni sul Museo inviare la posta presso la Sede del Teatrino Dell'Es.

La raccolta Zanella-Pasqualini è stata riconosciuta dall'I.B.C. (Istituto Per I Beni Artistici, Culturali e Naturali Regione Emilia Romagna) esposta presso il Museo Civico Archeologico di Bologna (via Archiginnasio, 2) all'interno della mostra "Chi è di scena? Baracche, burattini e marionette" dalle collezioni Emiliano-Romagnole.
Esposta dal primo di Ottobre al ventotto di Novembre 1999.
La passione e l'amore di Vittorio Zanella e la moglie Rita Pasqualini per le teste di legno li hanno portati, nell'arco di 20 anni, ad acquisire, da rigattieri, antiquari, altri collezionisti e direttamente dai nipoti e pronipoti di burattinai e marionettisti, centinaia di burattini, marionette, ombre, pupi, materiali scenici, e teatrini giocattolo anche di famiglie nobili.
Da questa straordinaria raccolta è nata la mostra itinerante "CERA UNA VOLTA UN PEZZO DI LEGNO". La mostra comprende 19 burattini di Augusto Galli burattinaio bolognese, allievo di Angelo Cuccoli, dall'età di 15 anni, creatore della maschera, o, carattere regionale SGANAPINO POSAPIANO (MAGNAZZA o SQUIZZAGNOCCHI) nel 1877 sostituendolo a Meneghino (milanese) usato dai Cuccoli.
L'esemplare di Sganapino presente all'interno della collezione rappresenta "Parsutten" prototipo di Sganapino creato l'anno successivo (Fonte: Marisa Mandrioli, figlia del più Fagiolino della storia).

Sono inoltre presenti i materiali scenici come quinte, cieli, scenografie (eseguite da scenografi del Teatro Comunale di Bologna nell'800), oggettistica di scena come cappellini, elmi, vestitini, spade, sciabole, pugnali, pivette, bastoni e l'impianto d'illuminazione della baracca che agiva nella "CASA DEL SOLDATO" di cui si trova lo stendardo, luogo dove si tenevano spettacoli per i reduci, i mutilati e le famiglie dei dispersi della guerra del 1915/18, 100 locandine dipinte a mano del repertorio e lettere autografe. Parte del materiale di Augusto Galli e conservato nei bauli della "COMPAGNIA COMICA" diretta da Alfredo Testoni con le etichette di spedizione al teatro Goldoni di Venezia e al Teatro Contavalli di Bologna sede della compagnia. Si trova inoltre esposto un FAGIOLINO FANFANI di Augusto Galli pesumibilmente ereditato dal suo maestro Angelo Cuccoli. Continuando nella visita troviamo 671 sagome di teste e 20 burattini di Emilio Frabboni (?/1952), burattinaio bolognese, grandissimo ebanista e intagliatore di teste, mani e marotte (le donne) per molti burattinai della tradizione emiliana, su queste sagome si leggono le firme di prenotazione della Famiglia Preti (Giulio, genero di Luigi Rimini Campogalliani, creatore della Pulonia e di Sgorguighelo, rispettivamente moglie e figlio di Sandrone),
Aldo Rizzoli, Gualtiero Mandrioli, Ciro Bertoni, Alessandro Cervellati, Alberto Menarini, Bruno Jani, Febo Vignoli, Salici, Prof. Viti, Verondini, Salomoni, Petrolini, Lucchini, Rag. Massarini, ecc... Troviamo inoltre 36 burattini della famiglia nobile Talon con un bellissimo Sandrone e un raro Polichinelle, che risiedeva a Casalecchio di Reno (BO) dove si trova ancora la villa e il parco divenuto comunale; 4 burattini (Principe, Fagiolino, Ballanzone, Sganapino) di Demetrio Presini bolognese, un burattino "Florindo" (appare alla pagina 267 del libro scritto da Alessandro Cervellati "Burattini e Burattinai Bolognesi " ed. Cappelli) di Alberto Menarini (laurea honoris Causa in lettere all'Università di Bologna retta dal Prof. Rizzoli, per il recupero del Petroniano, il dialetto bolognese), un burattino di Umberto Malaguti bolognese, un burattino di Bruno Jani su disegno di Alessandro Cervellati (grande ricercatore della tradizione burattinesca bolognese), sette teste di Antonio Mistri, un burattino "Il Conte Carlo" dalla commedia " il Principe generoso" di Italo Ferrari (1877/1962) creatore dell'ultimo carattere regionale italiano: Bargnocla) parmigiano, intagliato nel 1935 da Menozzi, e una testa di BARGNOCLA di Jimmi Ferrari, una scultura in terra cotta dello scomparso Otello Sarzi (maestro di Vittorio Zanella) con Pantalon Dè Bisognosi e Brighella. Della tradizione bergamasca sono esposti 27 burattini di cui 13 di Ghislandi (1850, animati dalle dame di compagnia bergamasche alla Principessa Colonna di Roma) con GIOPPINO protagonista, e 14 burattini di Colasanti, Pirlo e altri ancora da attribuire. Una marotta romana e 7 burattini giganti provenienti da Roma, ma di origine sicuramente Bergamasca. 65 burattini giocattolo con tutte le maschere della commedia dell'arte italiana e tutti i caratteri regionali della ditta "Bergamini" negozio di Via D'Azeglio di Bologna costruiti nel cirmolo da Bruno Jani, sempre della stessa ditta altre 21 teste rigorosamente in legno anni '30. N° 1 testa di burattino rappresentante Sandrone del 1890 di anonimo. Pluto e Topolino anni 40 della Walt Disney. 30 burattini (primo e fine '800) appartenuti al pittore ferrarese Ervardo Fioravanti (ex Preside del Liceo Artistico "Dosso Dossi" di Ferrara), con provenienze di Riccardo Preti Pederzani (MO), suo figlio Plinio, Otello Mariani (BO), Ettore Forni (con il suo "Scunsamnestra") e lo Sganapino di Aldo Rizzoli (BO).
Tra le ultime acquisizioni troviamo tre burattini del giovane Riccardo Pazzaglia, tradizionalista bolognese, con Pantalon de' Bisognosi, il Diavolo e Brighella, due burattini di Simone Leonardo, con Fagiolino e Balanzone, 7 burattini di Marisa Mandrioli, figlia del grande burattinaio Gualtiero.
Di estrema importanza una testa di burattino di Francesco Campogalliani (Ostellato, 1870 - 1931), nipote di Luigi Rimini Campogalliani, creatore di Sandrone e un manifesto disegnato da Plinio Codognato doppia plancia (191 x 138 cm) dove appare Francesco Campogalliani con in mano e in grembo una muta dei suoi burattini, fra cui la testa sopra citata. Questo manifesto è di grande valore artistico essendo il disegnatore il più grande pubblicista dei primi del '900.
Il Sandrone attribuito a Giulio Preti (1804 - 1882) da Giordano e Jimmi Ferrari è il secondo Sandrone della storia. Giulio Preti, capostipite di una lunga dinastia che arriva fino ai Pederzani, sposa nel 1830 Ermenegilda Campogalliani, figlia di Luigi Rimini Campogalliani.
Appartenuto a Luigi Rimini Campogalliani, un grande ritrovamento: il manoscritto "La tirata di Balanzone" del 1610.

Alcune tra le ultime acquisizioni: una Principessa di Raffaele Pallavicini (1874 - 1957) e una marionetta con crocera del bolognese Pasquini Petronio raffigurante Niccolò Macchiavelli (1790 - 1849) ed un suo manoscritto.

Buona Visione

Per un migliore approfondimento vi rimando alla lettura del catalogo del Museo del Burattino collezione Zanella Pasqualini che si può richiedere al Teatrino dell'Es. Vi verrà inviato in contrassegno postale.


       
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